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“Vissi d’arte, vissi d’amore…” l’incanto di Maria Callas per lasciarsi cullare dalle note pucciniane nelle camere di Villa Argentina, riempiendo gli occhi della passione che muove le mani di tanti artisti artigiani, un viaggio emozionante e coinvolgente.

Con la profondità e la delicatezza per cui si contraddistinguono le opere fotografiche di Dantès egli ha dedicato alcuni scatti al Laboratorio di restauro del libro dell’Archivio di Stato di Lucca, catturando i gesti dei colleghi Cecilia Peretti e Giuseppe Fiorentini che più l’hanno toccato . Per sua gentile concessione tali foto sono visibili anche sul sito ilrestaurodellibro.it .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA MOSTRA FOTOGRAFICA ‘VISSI D’ARTE’

Oltre 100 fotografie fine-art in bianco e nero, stampate in grande formato, delle quali 40 inedite. Un lavoro che ha richiesto anni di ricerca e una pianificazione senza precedenti, una sorta di viaggio fotografico, alla ricerca di arti e professioni che vedono impegnate grandi persone, Maestri indiscussi della propria arte.
Sono i loro occhi e il loro sguardo, è la frenesia delle loro mani – spesso immortalate volutamente in movimento dalla macchina del fotografo – a dominare molti degli scatti, mani candide e leggere, contrapposte a quelle vissute e scolpite dal tempo, ma tutte accomunate dalla perfezione di un gesto compiuto migliaia di volte.

Ed ecco che il reportage fotografico diventa un dialogo intimo e silenzioso tra fotografo e Maestro, un racconto antropologico in bianco e nero diretto e coinvolgente, che consente all’osservatore di immergersi in ambienti reali, autentici e ricchi di dettagli, di ritrovarsi faccia a faccia con palcoscenici e piazze, laboratori e officine, botteghe e manifatture, campi e valli, darsene e cantieri. La fotografia nuda, viva, tangibile.

 

 

Non so se con questo reportage sia riuscito a trasmettere le stesse sensazioni che ho provato io, nel trovarmi in quei luoghi che oserei chiamare “sacri”, con quelle persone straordinarie, resterà comunque la consapevolezza di aver fissato nel tempo, uno scorcio del XXI secolo. . . . , con profonde radici nel passato. Un documento per le nuove generazioni, perché fotografare le tradizioni è l’unico modo per preservarne la memoria.

Dante

La mostra, che ormai è diventata itinerante, dopo il periodo lucchese dove ha rinfrescato il lustro del Palazzo Ducale, è stata inaugurata l’11 settembre e resterà visitabile fino al 19 ottobre 2024 nelle sale espositive di Villa Argentina a Viareggio (LU).

 

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